A tavola con Garibaldi e Mazzini
Storia, politica e alimentazione in Italia tra Antico Regime e primo Novecento
Autore: AA.VV
Curatrice: Emanuela Locci
Collana: Saggi
Anno: 2024
Pagine: 208
Il volume nasce all’interno delle attività della sezione di Cagliari dell’ANVRG (Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini) e mette in relazione, attraverso lo studio dell’uso storico del cibo, due delle figure più importanti del Risorgimento italiano: Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.
Il saggio introduttivo “Pesi e misure nella Genova dei Dogi: organizzazione annonaria, commercio, alimentazione in Antico Regime” di Raffaella Ponte restituisce la complessa organizzazione e gestione della vendita dei generi alimentari prodotti e ridistribuiti da uno dei principali porti del Mediterraneo in età moderna.
“La spedizione garibaldina in Grecia, tra eroismo e fame” di Andrea Spicciarelli ed Emanuela Locci tratta della spedizione militare in Grecia del 1897 in seguito alla
ribellione scoppiata a Creta contro l’Impero Ottomano. L’impresa si rivelò disastrosa dal punto di vista logistico: la costante mancanza di viveri causata dall’inefficienza del governo greco costrinse i volontari garibaldini a dover provvedere per proprio conto con approvvigionamenti “di fortuna”.
Stefano d’Atri in “Il cibo nostro prediletto. La pasta come simbolo dell’identità italiana” ci accompagna nel viaggio di affermazione della pasta come alimento identitario italiano per eccellenza, sottolineando il fatto che, dai maccheroni napoletani ai commerci di Antico Regime fino all’unificazione territoriale risorgimentale, la pasta è stata protagonista della storia d’Italia.
Camilla Zucchi in “Un mito italiano mai riconosciuto: le fettuccine Alfredo” ci racconta la storia di un fenomeno culinario italiano negli Stati Uniti d’America. Le fettuccine Alfredo, ideate nel 1914, sono oggi un simbolo multiforme: proprio perché non riconosciuto, è visto dagli italiani come simbolo di italo-americanità, di “tradizione inventata” americana, mentre negli Stati Uniti viene considerato come una delle ricette simbolo del Belpaese.
Il contributo di Roberto Liberi “A tavola con la Regia Marina” accompagna il lettore sulle tavole della Regia Marina dall’epoca dannunziana dopo la Prima guerra mondiale ai pranzi dei militari nel corso del secondo conflitto, passando per i ricevimenti pubblici dei sovrani Savoia. Si tratta di uno studio di approfondimento
basato su fonti completamente inedite perché afferenti alle collezioni private dell’associazione culturale“Menu Associati” e appartenenti alla memoria delle figure della Marina Militare.
Il volume si conclude con il contributo di Alice De Matteo e Roberto Ibba dedicato al progetto didattico A tavola con Gribaldi e Mazzini, il cui l’obiettivo è stato quello di interrogarsi sul rapporto tra costruzione nazionale e cucina. Attraverso diversi appuntamenti seminariali rivolti a pubblici non specializzati, si è contestualizzato, assaggiato e cucinato le ricette mazziniane e garibaldine: entrambi espulsi dal contesto di provenienza, Garibaldi e Mazzini si confrontarono con la cultura dei luoghi di accoglienza, rafforzando la propria identità nazionale attraverso la tradizione culinaria, riconoscendo così all’azione di consumare cibo un significato politico.
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Dalla quarta di copertina:
La fortuna della cucina italiana nel mondo affonda le sue radici nel periodo risorgimentale, quando l’identificazione di una specifica cucina nostrana (culminata nel celebre libro di Pellegrino Artusi) ha contribuito a definire appartenenze regionali e nazionali.
Attraverso l’uso storico del cibo gli autori mettono in relazione Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini, le due icone del Risorgimento italiano, e analizzano il consumo di cibo come atto politico avvalendosi di fonti originali e inedite.
Autore
Autore | AA.VV. |
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