Quattro brevi storie

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Quattro brevi storie

Titolo: Quattro brevi storie
Autore: Carlo Ferrara
Collana: portfolio
Anno: 2017
ISBN: 978-88-99647-26-1
Prezzo: 18,00 €

Dopo 6 giorni, Carlo Ferrara torna con una seconda narrazione fotografica. 39 scatti in bianco e nero per quattro storie immaginate che la mente disegna sulla cruda realtà dell’archeologia industriale. “Il viaggio”, “Segni”, “La ricercha” e “Vivo” sono i quattro precorsi scelti dall’autore per raccontare un presente sospeso metaforici chiaroscuri, in cui l’autore è sempre anche protagonista.

Dalla prefazione di Luciano Benini Sforza
Si può raccontare ed esplorare il nostro presente complesso e globalizzato per brevi immagini, per micro-narrazioni, per frammenti visivi? La qualità, lo spessore e la profondità di queste immagini affermano che è possibile; in effetti Carlo Ferrara qui compone con i suoi frammenti visivi, con le sue brevi micro-storie un grande mosaico sull’uomo contemporaneo, sui nostri tempi “liquidi” (Bauman), dominati da tante criticità e insicurezze, da tanta precarietà in ogni settore e campo della vita umana. Una foto allora può insieme narrare, approfondire ed esorcizzare l’effimero, il negativo, fermarlo per la convinzione che in questo modo il tempo possa essere non solo capito, indagato, esplorato, ma anche fermato, fissato. Sottratto quindi al suo destino storico di esaurimento veloce, di consumo pianificato, di inesorabile usa-e-getta. In fondo c’è un’idea tradizionale (anche classica) e struggente dietro questi frammenti narrativi: fermare con l’arte l’attimo che fugge (“carpe diem”), il tempo che passa, che anzi oggi si brucia nelle mode e nei cambiamenti incessanti. Un gesto secondo noi non solo estetico o fotografico, ma anche “sacro”, fondamentale, vitale. Ferrara fissa e cattura quell’attimo che corre, perché in questo modo quell’istante viene salvato e viene consegnato alla memoria dei posteri. Viene sottratto alla sua distruzione certa, al suo utilizzo che lo sfibrerà, lo renderà inutile e vuoto. Consumandolo, vendendolo, usandolo, gettandolo come una merce precaria, come una lattina a scadenza. Come un modello di cellulare, progettato per essere presto superato e reso obsoleto da un altro modello.

Carlo Ferrara
Nasco a Novi Ligure nel 1975, e papà Ennio mi riempie di scatti, che poi trasforma in diapo! Crescendo inizio a “rubargli” le macchine fotografiche e cerco di carpire insegnamenti, ma aimè la sua passione è andata scemando (forse anche per colpa del mio arrivo) e io mi perdo nella “bella gioventù” dove i sacrifici fotografici non si addicono a serate in discoteca e sonni interminabili.
Dopo 20 anni di buio fotografico, acquisto la mia prima reflex digitale (2007). Una Nikon D40X con la quale, stupidamente, penso di poter fare foto bellissime (come se fosse la macchina a fare le foto e non io). Inizio a postare le foto su internet senza gran riscontro, fino a quando, nel 2008 mi scrivono “non tutto ciò che imprime un sensore è fotografia”.
Non vi dico quanto ci sono rimasto male, però poi ho pensato: “ma vuoi vedere che hanno ragione”. Mi iscrivo così a un corso di fotografia (prima base poi avanzato), da fotografi che mi trasmettono la tecnica e mi fanno fare il passo mentale necessario a capire la differenza tra “ricordo” e “fotografia”. Ci metto anche del mio, consumando la D40x con migliaia di scatti in un annetto e leggendo libri e riviste di settore.
Oggi ho una Nikon D300, una Nikon D90 e un corredo completo, qualche riconoscimento nazionale e internazionale, sono Senior Critic del portale 1X, e ho fondato un circolo fotografico insieme a 4 amici chiamato Oltregiogofotografia.
Ho un adorabile bimbo di 4 anni chiamato Francesco e una bellissima moglie di nome Gessica; a entrambi non posso che dire grazie per il loro aiuto e la loro comprensione.

Vincitore del premio nazionale di arte contemporanea Basilio Cascella
Mostra personale presso il Museo Nazionale della fotografia di Brescia
Senior Critic del portale fotografico internazionale www.1X.com