La Società Europea di Cultura

Gli intellettuali tedeschi e l’Europa post-bellica

Autrice: Francesca Somenzari
Collana: Saggi
Anno: 2025
Pagine: 216

In un’Europa divisa dalla guerra, la cultura più davvero diventare un ponte tra i popoli? Nel 1950, a Venezia, il filosofo Umberto Campagnolo fonda la Società Europea di Cultura (SEC) con l’ambizioso intento di ricostruire un dialogo tra intellettuali dei Paesi divisi dalla Guerra Fredda. Attorno a questa esperienza unica, capace di intrecciare idealismo e pragmatismo, ruotano figure come Norberto Bobbio, Karl Jaspers e soprattutto Thomas Mann, che prestarono la propria voce a un progetto tanto visionario quanto concreto.

In questo volume, Francesca Somenzari ricostruisce con precisione e passione la storia della SEC nei suoi primi anni, soffermandosi in particolare sul contributo degli intellettuali tedeschi. Attraverso documenti inediti, carteggi e analisi, l’autrice illumina la fitta rete di relazioni culturali che, nella Venezia del dopoguerra, provarono a contrastare la logica dei blocchi contrapposti, proponendo la “politica della cultura” come terza via. La società Europea di Cultura si distingue per lo sguardo ravvicinato su un nodo poco esplorato della storia post bellica: il ruolo della cultura tedesca e germanofona nella definizione di un’idea di Europa libera, indipendente e plurale. Un racconto che tiene insieme la filosofia, la politica e l’impegno civile.

In un presente in cui il progetto europeo appare fragile e messo alla prova da nuove fratture, riscoprire l’esperienza della SEC significa ricordare che la cultura non è ornamento, ma fondamento di convivenza e di pace.

✔ Per chi vuole capire come è nata l’idea di un’Europa della cultura nel dopoguerra
✔ Per chi è interessato alla storia della Guerra Fredda vista da una prospettiva intellettuale
✔ Per chi studia o insegna filosofia, storia contemporanea e storia delle istituzioni culturali
✔ Per chi crede che il dialogo e il confronto restino strumenti essenziali per l’Europa di oggi

COD: (ISBN) 979-12-82042-04-8

24,00

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Dalla quarta di compertina

La Società Europea di Cultura, fondata a Venezia nel 1950 da Umberto Campagnolo, rappresentò uno dei più significativi tentativi di restituire all’Europa uno spazio di dialogo intellettuale comune. In questo volume Francesca Somenzari ricostruisce, attraverso fonti in gran parte inedite, la genesi, lo sviluppo e le tensioni di un’esperienza culturale unica, soffermandosi in particolare sul contributo degli intellettuali tedeschi e germanofoni, da Karl Jaspers a Thomas Mann. Ne emerge il ritratto di un laboratorio europeo che fece della “politica della cultura” un’alternativa alla politica dei blocchi, ponendo le basi per una riflessione attuale sul ruolo della cultura come strumento di mediazione, coscienza critica e progetto comune per l’Europa del secondo dopoguerra.

 

Autore

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Francesca Somenzari

Bio

Francesca Somenzari ha un’abilitazione scientifica nazionale (ASN) da professore associato in Storia delle Relazioni Internazionali, collabora con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino e ha un incarico presso l’Università e-Campus di Novedrate. Ha scritto quattro monografie e ha curato un’antologia di scritti gobettiani di politica estera. Oltre a saggi in lingua italiana, ha pubblicato numerosi articoli in lingua inglese.