Nostalgic Things
In uscita il 12 novembre.
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Autore: Giuseppe Grossi
Prefazione: Roby Rani
Illustrazione di copertina: Riccardo Crosa
Collana: Saggi
Anno: 2025
Pagine: 122
Possibile essere nostalgici senza rimanere prigionieri del passato? Da Stranger Things a Ghostbusters, da Indiana Jones a He-Man, la cultura pop degli ultimi quarant’anni non smette di parlarci di noi stessi, delle generazioni cresciute tra VHS, joystick e sogni a 8 bit. Ma cosa succede quando la nostalgia diventa un incantesimo da cui non riusciamo a liberarci?
Con uno sguardo brillante e ironico, Giuseppe Grossi esplora la “nostalgia pop” come chiave per capire il presente: un sentimento collettivo che unisce i millennial e non solo, tra citazioni, icone e ricordi condivisi.
Nostalgic Things è un viaggio tra film, fumetti, musica e giocattoli: un racconto su come la memoria culturale costruisce la nostra identità, modella la società contemporanea e su come la nostalgia viene usato dall’industria dell’intrattenimento in modo sistematico. Alternando l’empatia del fan alla lucidità di uno sguardo sociologico, Grossi indaga così i due lati di un sentimento: quello luminoso che ci tiene vivi e ci fa sentire comunità, ma anche quello più ombroso fatto di attaccamento tossico al passato, paura del nuovo, chiusura verso chi arriva “dopo di noi”.
Nato come riflessione su un fenomeno di costume e diventato un saggio generazionale, Nostalgic Things ci invita a ripensare il significato del ricordo come strumento di dialogo e comunicazione: perché ricordare non significa solo tornare indietro, ma capire chi siamo diventati.
✔ Per chi è cresciuto tra gli anni ’80 e ’90 e vuole ritrovare le proprie storie di formazione.
✔ Per chi è curioso di capire perché la cultura pop parla ancora la lingua della nostalgia.
✔ Per chi si occupa di comunicazione, cultura, cinema o società e cerca un saggio accessibile ma profondo.
✔ Per chi vuole riflettere — con leggerezza e intelligenza — su come la memoria collettiva plasmi il presente.
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Dalla quarta di copertina
È l’effetto nostalgia a farci emozionare al suono di una spada laser, allo schermo illuminato dal vecchio logo della PlayStation o al grido di «A me il potere», e questo il mercato dell’intrattenimento l’ha capito benissimo.
Negli ultimi quindici anni tutti i maggiori franchise degli anni ’80 (e non solo) sono stati tirati fuori dalla teca e rimessi a lucido per oliare una macchina che si nutre di ricordi e produce una montagna di soldi. Giuseppe Grossi, responsabile editoriale di «ScreenWorld», mette la firma su un saggio brillante e ironico che si divide tra emozioni personali e logiche commerciali, per provare a comprendere meglio il nostro viscerale amore per la nostalgia e come l’industria culturale trasforma le emozioni in business.
Autore
| Autore | Giuseppe Grossi |
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| Bio | Nato a Bari nel sempre più lontano 1985, Giuseppe Grossi è laureato in Sociologia. Dopo aver imparato a memoria I Goonies, Il signore degli Anelli e Matrix, capisce che non potrà più vivere senza il cinema. E così, dopo aver lavorato come ricercatore per l’Università di Urbino e come autore televisivo, nel 2014 arriva nella redazione di «Movieplayer» dove lavora per 8 anni. Nel 2022 è tra i fondatori di «ScreenWorld», di cui è responsabile editoriale, curando soprattutto il canale YouTube. |





