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Carturan: “le mie storie? vere all’87%”

«Novi Ligure è una specie di Minotauro geografico a metà tra il Piemonte e la Liguria con un nome degno di una domanda del Trivial Pursuit: in che regione si trova Novi Ligure? Una risposta che rende i Novesi dei meridionali per i piemontesi e degli svizzeri (no, Novi!) per i liguri e, in fondo in fondo, sono proprio così, unici. Unici, come i racconti di questo libro […]». Questa è la quarta di copertina del nuovo libro di Mattia Carturan Beati noi che a Novi Ligure abbiamo il mare. E altri 19 racconti di una gioventù scottata e direttamente dalla cittadina piemontese che gli ha dato i natali, l’autore ci propone venti racconti di spiccata ironia, ripercorrendo l’infanzia, l’adolescenza e la prima fase adulta della sua vita.
Potresti descrivere il tuo libro sotto forma di hashtag, con alcune parole chiave?

L’hashtag numero uno è sicuramente Mattia Carturan, ovvero io. Poi Novi Ligure, dove nascono i miei racconti. Queste sono le parole che metterei come hashtag nel mio blog.

Pensi che un potenziale lettore che non conosce l’ambiente novese possa ritrovarsi ugualmente nei tuoi racconti?

Devo dire che sono racconti ecumenici. Ad esempio le cugine di mia moglie, che sono di Milano e hanno qualche annetto più di me, si sono ritrovate nei racconti della Stranovi oppure in quello della discoteca. Certo, i posti erano diversi, ma le esperienze simili. Dei miei amici di Roma hanno letto alcuni racconti e si sono divertiti, questo mi suggerisce che per goderseli non bisogna essere per forza nati a Novi Ligure nel 1977 come me, anzi.

Leggendo i tuoi racconti ho notato che a seconda della fase della tua vita in cui sei modifichi la forma di scrittura, quasi a volerti impersonare al meglio, e mi è sorta una curiosità: hai per caso tenuto un diario sempre con te?

No, non ho mai tenuto un diario, ho tutto in mente. O meglio, se mi chiedi cosa ho mangiato ieri non me lo ricordo, ma se mi chiedi quale cartone guardavo nell’84 su Bim Bum Bam al pomeriggio quello sì, me lo ricordo.

Tra i personaggi che citi nei racconti, c’è qualcuno in particolare a cui vorresti far leggere il racconto che lo riguarda?

Si, una persona in particolare c’è, ma purtroppo non è più con noi. Vorrei tanto che mio nonno che mio nonno potesse leggere il racconto che gli ho dedicato, ovvero Montebello anzi bellissimo di Pasturana, ma quest anno, alla veneranda età di cent’anni, ci ha lasciati.

In quarta di copertina scrivi che le tue sono “brevi storie quasi vere”. Quanto c’è di vero?

Sono vere all’87%. Non riesco a farti una distinzione tra fatti e persone però, perché a volte si mischiano.