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«L’arte rende la vita degna di essere vissuta» C. Dellacà

Operario, fotografo, scrittore, poeta, Claudio Dellacà, classe 1955, ovvero tante vite diverse, con un comune denominatore: la curiosità verso il mondo circostante e la voglia di raccontarlo, con strumenti e stili diversi. Ha pubblicato con noi il racconto lungo Discromatopsia (collana Tempi Modesti), che descrive, attraverso le vicende dei tre protagonisti Carlo, Neela e Clelia, la discromatopsia emozionale insita in ognuno di noi: l’alterazione nella percezione dei colori emotivi che non ci permette di distinguerli, riconoscerli e dar loro un nome.

Vi riportiamo di seguito le risposte di Claudio Dellacà alle cinque domande sulla contemporaneità e sul futuro del Salone del Libro di Torino (10 – 14 maggio): al nostro stand (pad 2, H05-G06) troverete anche il volume Discromatopsia e l’autore per il classico firmacopie.

  1. Chi voglio essere?
    Desidero essere solamente me stesso, con i miei principi e le mie contraddizioni.
  2. Perché mi serve un nemico?
    Non sento il bisogno di nemici ma nemmeno di tanti amici, i soliti vecchi amici di sempre e pochi nuovi. Ma con ugual valore e importanza.
  3. A chi appartiene il mondo?
    Il mondo, inteso come pianeta appartiene a se stesso, dobbiamo solo imparare a rispettarlo.
  4. Dove mi portano spiritualità e scienza?
    Spiritualità e scienza sono spesso fonte di discussioni infinite e profonde divisioni, personalmente penso che non tutto sia spiegabile dalla scienza, ma anche che non è detto che la fede risolva i dubbi. Conta sempre e solo il piacere di non fossilizzarsi sulle proprie convinzioni, tutto si muove, tutto cambia, o meglio, come dicono i fisici si trasforma o come dicono i religiosi tutto si spiega in Dio.
  5. Che cosa voglio dall’arte: libertà o rivoluzione?
    Arte vuol dire solo bellezza, artista è colui che modifica il linguaggio; la libertà riguarda gli individui, la rivoluzione i popoli, in mezzo c’é la vita e l’arte è ciò che la rende degna di essere vissuta.

In alto, la foto che ci ha regalato: gli oggetti raccolti nella cesta rappresentano le sue passioni e ciò che vede nel suo futuro.