“Il MoVimento Cinque Stelle”: la presentazione ufficiale al Salone Internazionale del Libro
Quale sarà il futuro del M5S? La comunicazione dei mass media nei confronti del movimento di Grillo è corretta? Il M5s è così diverso dai partiti tradizionali?
Queste sono alcune delle domande poste a Lisa Lanzone, autrice del libro “Il MoVimento Cinque Stelle. Il popolo di Grillo dal web al Parlamento” e a Roberto Biorcio, professore di Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, durante la presentazione ufficiale del volume al Salone Internazionale del Libro di Torino tenutasi Domenica 17 maggio alle ore 16:00. L’incontro, dal tema “Il MoVimento Cinque Stelle: territorio, web, istituzioni” si è aperto con un intervento di Matteo Verda, socio fondatore di Edizioni Epoké e Research fellow presso ISPI, volto alla presentazione della casa editrice e del volume in analisi, primo della rinnovata collana Saggi Epoké.
La ricerca sul campo dell’autrice si è protratta per tre anni, raccogliendo una ingente quantità di dati inediti, sondaggi e interviste a militanti del Movimento. In particolare Lanzone ha citato la risposta di un deputato regionale siciliano al quale è stato chiesto se l’autonomia di ciascun gruppo locale non rappresentasse un problema:
Il nostro è un movimento che nasce dal basso, un movimento cittadino ed è giusto che ogni gruppo abbia le sue regole e si doti dell’idea di organizzazione che ha in mente. Il giorno in cui decideremo criteri di attivismo validi ovunque saremo diventati semplicemente un partito. E non vogliamo certo arrivare alle tessere.
In queste parole, sottolinea l’autrice, sono racchiusi i tre punti chiave del suo lavoro di identificazione del partito, ovvero il movimento che nasce dal basso, l’idea di organizzazione (“è giusto che ogni gruppo abbia le sue regole”) che ha quindi portato a una differenziazione a livello locale sotto il punto di vista organizzativo, e la volontà di staccarsi dal concetto di partito tradizionale (” Il giorno in cui decideremo criteri di attivismo validi ovunque saremo diventati semplicemente un partito”).
L’intervento di Roberto Biorcio ha avuto come cardine proprio quest’ultimo aspetto, facendo notare come l’istituzionalizzazione del Movimento (avvenuta con l’ingresso in Parlamento) abbia sì trasformato il M5s in un partito, ma non secondo la concezione tradizionale. Il modello partecipativo, la piattaforma web come base e i punti elencati sopra contribuiscono a considerare la forma ibrida del Movimento, non riscontrabile nei partiti politici tradizionali. Il dialogo è poi sfociato in un ragionamento sul futuro del M5s, in merito al quale Lanzone ha identificato tre livelli su cui si giocherà la stabilità politica: il centro (ovvero coloro che si occupano della direzione del Movimento), gli eletti e gli elettori e simpatizzanti. In questa partita un ruolo decisivo lo gioca il web, punta di diamante di Grillo che potrebbe però rivelarsi un’arma a doppio taglio in quanto la volontà di partecipare tramite canali tradizionali è infatti presente in molti sostenitori del Movimento, ma andare incontro a queste esigenze lo avvicinerebbe ancor di più a quella struttura partitica tanto condannata dal portavoce Beppe Grillo.
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