Dal 25 novembre la mostra su Gigi Podestà a Novi
Sabato 25 novembre alle 17 a Novi Ligure verrà inaugurata la mostra antologica Gigi Podestà, la retrospettiva sullo storico pittore novese ospitata dalla galleria PagettoArte, in via Girardengo n. 85 – 87, fino al 20 dicembre.
A quasi 50 anni dalla morte, una mostra celebra lo storico artista nella sua città di nascita. Nato a Novi il 1 marzo 1892, Luigi Podestà morì per una tragica fatalità il 4 settembre 1968, travolto da un’automobile mentre stava pedalando verso casa, con i suoi inseparabili strumenti di lavoro. La pittura di Podestà è focalizzata sulla ricerca naturalistica ed è ben riconoscibile, con qualche sporadico excursus sulla figura umana, di cui restano frammentarie e marginali testimonianze. Le opere raccolte dalla galleria PagettoArte narrano le sue origini e i luoghi che lo hanno visto crescere, dipinti per trasmettere allo spettatore emozioni e la poetica della malinconia; i soggetti prediletti di Gigi Podestà sono Novi Ligure e i suoi dintorni, i paesaggi campagnoli e gli interni rustici, le nature morte. Già nel dopoguerra, con una cassetta avvolta da un pesante telo e legata sul portapacchi del suo motorino, l’artista batteva le campagne alla ricerca di scorci da dipingere su tavolette di compensato, solitamente due, staccate fra loro da quattro pezzetti di sughero ai quattro angoli e un chiodino al centro per tenerle isolate.
La vita artistica di Podestà è strettamente legata a quella di altri pittori novesi dell’epoca, primo fra tutti Beppe Levrero: i loro destini si incrociarono nel periodo bellico, dopo le rispettive formazioni artistiche; tra i due nasce una solida amicizia, cementata da lunghe chiacchierate sull’arte e numerosi lavori eseguiti in compagnia. Si ricorda una notevole Cucina povera dipinta da Levrero nello studio di Podestà. Ogni qualvolta Levrero ritorna da Torino non manca mai di passare a vedere gli ultimi lavori dell’amico, che contraccambia la gentilezza facendogli trovare qualche tela di juta preparata a gesso, veri tesori in quei difficili anni postbellici. Con la sua esperienza di frescante, su invito del poeta Gigi Bailo, Podestà aiuta Domenico Cantatore nella preparazione dello spolvero e delle tinte per un affresco alla Cappella Bottazzi nel cimitero di Pozzolo Formigaro.
Poche sono le mostre di Gigi Podestà, artista schivo e isolato. La sua prima personale risale al 1950, al Circolo Ilva, introdotta dalla presentazione di Beppe Levrero, e la seconda più ampia nel settembre 1966, a cura del Comune di Novi, presso l’asilo Garibaldi, con la presentazione di Angelo Daglio. È presente alla collettiva dell’Accademia Urbense di Ovada nel 1965, al premio Santhià nel 1966 e alla Quadriennale Nazionale di Torino nel 1968. Nel 1983, a cura della Biblioteca Comunale di Serravalle Scrivia, gli viene dedicata la sua prima e unica (fino ad oggi) mostra postuma, presentata da Franco Contorbia.
Come le precedenti mostre allestite dalla PagettoArte su pittori novese del secondo ’900, questa retrospettiva nasce con l’obiettivo di creare un polo di confronto dialettico aperto a curiosi, artisti, appassionati, studiosi e operatori del mondo dell’arte e della cultura in generale del loro fisiologico rapporto con la vita e il costume locale di quell’epoca.
La mostra Gigi Podestà, a cura di Claudio Pagetto e Alberto Boschi, è patrocinata dal Comune di Novi Ligure e dall’Associazione Noviterzapagina.
A suo completamento, il catalogo Luigi Podestà, impreziosito da cenni biografici, annotazioni storiche e una dettagliata antologia critica. Per scoprire (o riscoprire) la poetica malinconica dell’artista, i suoi paesaggi tristi ma non rassegnati, «così come i [suoi] certi interni, che non sono denuncia realistica, ma constatazione amara. […] l’atto di fede che Podestà fa nella pittura per la pittura e nel proprio starsene appartato; figure e fiori assumono a un certo momento un tonalismo alla Vouillard, tenue e sensibile, con un esito ai limiti del tono sommesso ma non debole, un andare all’essenzialità» (Beringheli G., «Il Lavoro», 27 settembre 1966).
Il catalogo è acquistabile in esclusiva presso la galleria PagettoArte durante tutto il periodo della retrospettiva. Sul nostro sito trovate i cataloghi PagettoArte delle precedenti mostre antologiche, dedicate ad Alberto Boschi, Beppe Levrero, Don Paolo Ponta e Mario Maserati.