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Parole sepolte – Zero

Ecco il prologo del romanzo Parole sepolte di Andrea Barresi!

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Zero

“Offri, offri rispetto
Dei velim sei al cospetto.
Onora, servi, impara,
Assisti, coltiva, ripara;
Affina il tuo intelletto
E dai velim sarai eletto.

Maschera bianca, nessuna espressione,
Corpo di ferro, senza visione,
Senza una voce la bocca nel petto,
Non abbandona alcun concetto.
Ei vola, né gambe né braccia,
Del vel eterno il pasto è roccia.

All’ausilio fummo chiamati,
uomini e donne di mani dotati,
Paziente e capace,
l’umano produce,
Potente e sagace,
ilå vel conduce.

Ma talvolta lo spirito audace
Porta l’umano a sdegnar la pace.
Ci fu disaccordo,
L’umano fu ingordo,
Ilå vel fu sordo,
Del conflitto si conserva il ricordo.

Una città ilå vel concesse
Di libertà le parole promesse,
Nel cuore l’opale nacque,
Donde vengon tutte l’acque.
Libero fu l’uomo, con un impegno:
Se ilå vel lo chiede, offrire sostegno.

Offri, offri rispetto
Dei velim sei al cospetto.
Onora, servi, impara,
Assisti, coltiva, ripara;
Affina il tuo intelletto
E dai velim sarai eletto.”

Sin dal giorno in cui iniziai a seguirla, la mia Maestra mi disse sempre di scrivere un diario. Era l’unica che sapeva farlo e nonostante non avessi granché da raccontare mi ripeteva che “quello che a te sembra banale potrebbe essere speciale per chi lo leggerà fra cento anni”.

Sì, scrivere. Nessuno sapeva cosa fosse, prima di me. Ed è ciò che mi ha portato fin qui e ha scatenato tutto.

Potreste leggere quel diario con i vostri occhi, capireste ogni dettaglio di cosa è successo, se non fosse andato distrutto.

Ma non posso recuperarlo, né tanto meno riscriverlo, a causa della mia malattia mnemonica.

Il diario era letteralmente la mia vita.

L’unica cosa che posso fare ora è trasmettere il ricordo di quegli eventi attraverso i frammenti che mi sono rimasti e le esperienze di coloro che accompagnarono il mio viaggio, che fu anche il viaggio dell’umanità attraverso il tempo.

È un viaggio pieno di conflitti, lotte e incomprensioni, ma anche idee, rivelazioni, grandi gesta e… parole. E quelle parole cercherò di riportare qui affinché tu, che leggi dal futuro, potrai capire la potenza di ciò che scrissi, e che insegnai a scrivere, e che cambiò il mondo.

Quelle lotte e quei conflitti non sono ancora conclusi, ma il mio stelo è debole e non posso più continuare a trasmettere le stesse idee e rivelazioni… da viva. Per questo esistono le parole, a loro affido la mia lezione in modo che la portino a chi combatterà dopo di me. Questo è ciò che mi ha insegnato la mia Maestra e porterò avanti la sua visione. Perché nonostante i velim siano immortali, non potranno mai vivere più a lungo di un’idea.

Toivoa,

Ryeles Z In’i